Era tempo - afferma Zevi nella prefazione - di rileggere Raffaello architetto con un'ottica moderna.
Fin qui si era ammesso che non è un classicista, ipotizzando un suo ‘eclettismo’ o circoscrivendone la maniera in un ambito di fughe metafisiche. Oggi si può decifrare nella sua esperienza un messaggio vitale”. I lavori in S. Pietro, la grandiosa villa Madama a Monte Mario, la bellissima cappella Chigi in S. Maria del Popolo, l'architettura civile - opere realizzate o rimaste allo stadio di progetto o scomparse, che qui vengono tutte ricostruite e analizzate attraverso documenti e disegni - costituiscono le tappe dell’arte e dell’"ideologia” di Raffaello che, attraverso l'architettura, interpreta e traduce le esigenze del potere papale nel primo scorcio del Cinquescento.
Prefazione di Bruno Zeri
Il libro è una rimanenza della chiusura della libreria La Goliardica di Urbino.