La Porta di Valbona è un manufatto architettonico ideato e costruito dall’architetto urbinate Sigismondo Albani ed è la più importante delle sette antiche porte, l’unica provvista di un paramento monumentale rivolto verso l’esterno, cioè verso il piazzale del Mercatale.
L’addobbo architettonico della porta di Valbona fu realizzato nel 1621 in occasione delle nozze del principe ereditario Federico Ubaldo della Rovere con la principessa di Toscana Claudia de’ Medici.
Ai due lati della porta sono state poste le due aquile araldiche, probabile opera dell’architetto riminese Giovan Francesco Buonamici (1695-1759).
Pochi anni dopo nel 1631 la morte di Federico Ubaldo 6° Duca di Urbino segnava la devoluzione alla Camera Apostolica dell’antico Ducato di Urbino che andava sotto la diretta sovranità dello Stato Pontificio fino all’unità d'Italia nel 1860, poiché non aveva lasciato eredi maschi, ma unicamente la principessina Vittoria della Rovere.
Borgo Mercatale
Porta di Valbona si affaccia su Piazza Mercatale o Borgo Mercatale per gli urbinati, nasce come deposito della terra di scarto per il cantiere del Palazzo Ducale voluta dal duca Federco, nel 1400 circa, ciò ne rafforzo la stabilità.
Un terrazzamento artificiale ricavato riempiendo lo spazio tra la Fortezza Albornoz (Monte di San Sergio) e la collina del Palazzo Ducale e la Data (colle del Poggio), a valle è stato eretto un muro con sette profonde arcate per contenere la terra di riporto del piazzale.
Il piazzale nel tempo servi a vari scopi: inizialmente per attività artigianali popolane come quelle di fabbri, maniscalchi, stallieri, palafrenieri, cordai, bottai poi come mercato di animali, sede di giostre e tornei cavallereschi, campo per Palla col bracciale, ecc… Ora è un parcheggio multipiano e sede per eventi che non si possono svolgere all'interno delle mura storiche di Urbino.
Nella facciata che corrisponde alle mure storiche c'è la Data, le antiche stalle ducali ora ristrutturate dall'architetto De Carlo e adibite a sede per eventi. La Data erano stalle capaci di ospitare trecento cavalli e il loro cibo, i locali per il personale designato come gli stallieri, sellai, maniscalchi e il veterinario.