Autorizzativo della discarica di Riceci Comune di Petriano PU
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Autorizzativo della discarica di Riceci Comune di Petriano PU

  • Data evento: 06-08-2024

La discarica di Riceci nel Comune di Petriano è un progetto che prevede di smaltire in 25 anni 5 milioni di tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi e urbani non domestici che verranno tombati in 44 ettari, un progetto da decine di milioni di euro.

Aggiornamento 19/09/2024

Con un comunicato stampa datato 19/09/2024 la nostra Provincia comunica l’esito della conferenza dei servizi rigettando l'istanza presentata dall'azienda di San Marino Aurora.

Con questa decisione si chiude un'altro capitolo poco felice della gestioni dei rifiuti e del loro smaltimento nel nostro territorio da parte degli enti coinvolti nella loro raccolta e smaltimento. Attraverso considerazione emerse attraverso Paur (procedimento di autorizzazione unica) viene negato il permesso di creare un impianto di discarica per rifiuti speciali non pericolosi nel Comune di Petriano, in località Ponte Armellina (Riceci) con le seguenti motivazioni: "distanze di tutela integrale dal centro abitato e dalle funzioni sensibili; tutela integrale delle aree di pertinenza dei corpi idrici e tutela integrale dei corsi d’acqua; tutela integrale dei crinali; tutela integrale dei versanti; fascia di rispetto di Rete Natura 2000 in ragione della valutazione negativa di incidenza ambientale espressa dall’ente gestore" Oltre alla Provincia si sono espressi negativamente anche l'Unione Montana per la valutazione di incidenza; per la Regione, il Genio Civile Marche Nord riguardo alle valutazioni sulle trasformazioni territoriali indotte dall’impianto e sulla loro invarianza idraulica oltre che sulla compatibilità con le condizioni geomorfologiche del territorio; il Comune di Petriano riguardo alla variante urbanistica; infine, parere negativo è stato espresso anche dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco.

Comunicato stampa della Provincia di Pesaro e Urbino: La Provincia non autorizza la discarica a Riceci


Aggiornamento al 06/08/2024

La Conferenza dei servizi rimanda la decisione a giovedì 19 settembre 2024 sull'approvazione o il rifiuto alla costruzione della discarica di Riceci richiedendo ulteriori integrazioni al progetto.

Ecco cosa scrive la Regione Marche nella Conferenza dei servizi su un vincolo che rende la creazione della discarica impraticabile se la Provincia di Pesaro e Urbino non la rende di pubblica utilità e indifferibile ed urgente.

1)La presenza dell’area boscata e, conseguentemente, del Vincolo Idrogeologico, ai sensi del punto 12.8.3 della Deliberazione dell’Assemblea Legislativa Regione Marche n. 128 del 14/04/2015 “Piano regionale di gestione dei rifiuti”, recepita dalla Provincia di Pesaro e Urbino con le Deliberazioni del Consiglio Provinciale n. 30 del 13/12/2016 “Linee di indirizzo per la redazione del Piano d’ambito dei rifiuti” e, per l’identificazione delle zone non idonee, n. 2 del 30/01/2018, costituisce un livello di penalizzazione. In particolare detta penalizzazione ha un grado di magnitudo “Potenzialmente escludente” assumendo il vincolo carattere di tutela integrale “nelle aree dove sia effettivamente presente il bosco così come definito dall’art. 2 comma 1 lettera e della L.R. 6/2005”. Tale punto è ripreso nella Delibera di Consiglio Provinciale della Provincia di Pesaro e Urbino n. 2/2018 alla tabella 3. Ciò dovrà essere pertanto valutato dall’Amministrazione Provinciale, di Pesaro e Urbino competente in materia di rifiuti e tale valutazione, per le motivazioni sopraesposte, è propedeutica alla richiesta di approfondimenti per le valutazioni rispetto al Vincolo idrogeologico e alla L.R. 6/2005 di seguito riportata.

2)Ai sensi del citato art. 12, la riduzione di superficie boscata è in generale vietata e gli interventi che possono essere autorizzati sono riconducibili principalmente alla realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità (oltre ad altre tipologie di interventi correlate alla forestazione e ad opere edilizie legate a normative volte al riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica). A tale riguardo, a differenza di alcune normative di settore che classificano gli interventi come opere di pubblica utilità “ex lege” (es. art. 12 comma 1 D. Lgs. 387/2003 per la promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili che recita “le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli stessi impianti, autorizzate ai sensi del comma 3, sono di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti”), l’art. 208 del D. Lgs 152/2006, relativo all’autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti, al comma 6 dispone il riconoscimento della pubblica utilità solo nel caso di approvazione del progetto da parte della Conferenza dei Servizi convocata per la sua valutazione (“Entro 30 giorni dal ricevimento delle conclusioni della Conferenza dei servizi, valutando le risultanze della stessa, la regione, in caso di valutazione positiva del progetto, autorizza la realizzazione e la gestione dell’impianto. L'approvazione sostituisce ad ogni effetto visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali, costituisce, ove occorra, variante allo strumento urbanistico e comporta la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori.).

Pertanto, alla luce di ciò si precisa che allo stato attuale, ferma restando per il proseguimento dell’istruttoria la necessità del parere propedeutico dell’Amministrazione Provinciale di cui al precedente punto 1), siccome ai sensi dell’art. 12 della L.R. 6/2005 l’intervento non può essere considerato ex ante di “pubblica utilità”, la partecipazione dello scrivente alla CdS convocata dalla Provincia per gli aspetti legati al Vincolo Idrogeologico per la presenza del bosco e all’art. 12 della L.R. 6/2005 per l’eventuale intervento di riduzione di superficie boscata, è finalizzata alla valutazione del progetto unicamente per il rilascio di un eventuale parere di carattere esclusivamente tecnico rispetto alle predette norme. Esso, qualora l’esito dell’istruttoria ai sensi del R.D.L. 3267/1923 e dell’art. 12 della L.R. 6/2005 fosse positivo, potrà comunque essere ratificato in eventuale successivo atto autorizzativo tramite Decreto, solo nel caso di parere favorevole della CdS di cui agli artt. 27 bis e 208 del D. Lgs 152/2006, che comporterebbe appunto il riconoscimento dell’intervento quale “opera di pubblica utilità” ai sensi del comma 6 del predetto art. 208, condicio sine qua non per l’applicazione dell’art. 12 della L.R. 6/2005. In caso contrario l’intervento non è ammissibile dalla norma forestale regionale proprio per la mancanza di tale condizione normativa.

Entrando ora nel merito dell’istruttoria della documentazione pervenuta, si rilevano le seguenti carenze:

Aspetti correlati alla Riduzione di Superficie boscata (art. 12 L.R. 6/2005). Si evidenziano carenze documentali per l’assenza di elaborati atti alla determinazione dell’esatta superficie di bosco che dovrebbe essere eliminata, nonché del conseguente calcolo per la determinazione della superficie da compensare, rendendosi pertanto necessario produrre la seguente documentazione integrativa:
- Relazione botanico vegetazionale analitica dell’area interessata dalla riduzione di superficie boscata redatta da un tecnico abilitato (Dottore Agronomo, Dottore Forestale), comprensiva di idonee e sufficienti aree di saggio, finalizzata alla caratterizzazione fitosociologica del bosco, alla determinazione dell’esatta superficie da ridurre e della conseguente superficie da compensare, secondo le modalità stabilite dall’art. 6 comma 4 e dall’allegato “A” della L.R. 71/1997 (art. 12 comma 2). Qualora il rimboschimento compensativo proposto fosse diretto, questa dovrà contenere inoltre un progetto di rimboschimento esecutivo da eseguire su terreni in pieno possesso (dimostrato con idonei titoli), mentre se la ditta optasse per la monetizzazione della stessa ai sensi dell’art. 12 comma 4, ciò dovrà essere espressamente riportato nella relazione stessa.
- Tavole con la sovrapposizione tra l’intervento ed il bosco e determinazione grafica della superficie interessata dalla riduzione boscata.


Un progetto partito a San Marino tre anni prima che diventasse pubblico, fatto sempre al crepuscolo, senza trasparenza e che vede coinvolta un'azienda di maggioranza pubblica Marche MultiSevizi o MMS che gestisce servizi pubblici e beni comuni e una srl con un capitale sociale di 25 mila euro e un nome solare Aurora, per la creazione di un mega impianto di rifiuti da milioni di euro alle porte della Città di Urbino, dopo anni di guerra da parte dei comitati per far chiudere la discarica di Ca'Lucio.

Un progetto che non vede coinvolto e favorevole nessun ente e comunità locale ma continua ad andare avanti anche se Comune, Provincia e Regione si dicono contrari al progetto, ma nelle delibere di MMS dove si approva l'operato dell'ente in cui gli stessi amministratori, tranne la regione, hanno i loro consiglieri non c'è traccia di opposizione. Il socio pubblico di MMS detiene il 53% delle azioni ed elegge la maggioranza del consiglio di amministrazione, detenendo il presidente del Cda, 2 consiglieri del Comune di Pesaro, 1 consigliere della Provincia PU, 1 consigliere del Comune di Urbino, 1 consigliere dei Comuni più piccoli di PU.

Un progetto che non poteva essere realizzato da MMS per colpa della normativa vigente che regolano la gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e urbani non domestici per le aziende pubbliche e che viene aggirata dal fatto che l'iniziativa parte da una azienda esterna Aurora srl. Ma per ora sembra che i soldi siano tutti di MMS e che quindi noi cittadini stiamo finanziando attraverso le bollette dei rifiuti e su quelle dell'acqua questo impianto. Già adesso MMS detiene il 40% Aurora srl ma prevedono di acquistare un'ulteriore 20% dopo l'autorizzazione e il 40% dopo 3 anni di esercizio, così da diventare proprietari al 100% di una discarica che per legge non potrebbero gestire.

Un progetto che si arricchisce del fallimento dei consorzi del riciclo e sull'inefficienza della raccolta differenziata e dell'emergenza rifiuti. Tutto nasce nel 2017 con una delibera di ATA sui rifiuti non pericolosi che ha permesso di riempire le nostre discariche a MMS di rifiuti provenienti da fuori ambito e oltre il limiti previsti, saturando le discariche. Nel giro di pochi anni continuando con questa gestione si dovranno aprire nuove discariche o costruire un inceneritore per affrontare un'emergenza che sembra costruita e voluta a tavolino per creare fatturato.

Un progetto in cui la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari ha aperto un filone d’inchiesta su Riceci e da cui atti si possono ricavare questi dati.

  • 2020 Maria Zavoli che è una ultra novantenne costituisce a San Marino la Eco servizi srl amministratore unico Simone Sammaritani;
  • 2021 Eco servizi srl crea in Italia la società Eco Sum poi Aurora srl socio unico Maria Zavoli e amministratore unico Ambrogio Rossini con capitale sociale di 25.000,00 euro;
  • 24-08-2022 Aurora srl versa acconti per 235.000,00 euro circa per la compravendita dei terreni di Riceci;
  • 12-10-2022 preliminari per il passaggio di proprietà dei terreni di Riceci, 47 ettari circa comprati a 50.000,00euro/ettaro circa per una somma totale di 2.251.000,00 euro;
  • 12-12-2022 delibera MMS passano 2.9 milioni da MMS a Aurora srl per l'aquisizione da parte MMS del 40% Aurora srl;
  • 18-04-2023 viene depositato il progetto in provincia Pesaro e Urbino della futura discarica di Riceci da parte di Aurora srl;
  • 06-08-2024 conferenza dei servizi della provincia Pesaro e Urbino sull'esito autorizzativo della futura discarica di Riceci.

Fonte Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, relatori Flavio Angelini di La Lupus in Fabula Onlus e Andrea Torcoletti per l'associazione DiversaMente.

La documentazione della provincia Pesaro e Urbino visionabile e scaricabile al link https://box2.cst.pu.it/index.php/s/CqKfnLazdGnn6BA.

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